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4 Falsi Miti sui neonati

Tutti i suggerimenti che ti danno nonni, zii, cugini, parenti, amici ed estranei non appena diventi genitore.


Piedini di bimbo tenute dalle mani del suo papà

Essere una fotografa certificata in Sicurezza del Neonato presso la Newborn Academy significa essere seguiti dalla Dottoressa Patrizia Fusco, Primario di Pediatria presso l'ospedale di Mondovì, e dal dottor Samuel Dellarovere, Fisioterapista e Osteopata Pediatrico.

Significa quindi non solo "saper fotografare i neonati", ma aver sviscerato ogni tipo di tematica che riguarda degli esserini così preziosi.

Le sue necessità sono importantissime.


Che sia prematuro o nato a termine, nato da un parto naturale o cesareo, nato ipotonico o ipertonico e così via, è fondamentale saperlo. Ecco perché è mio dovere essere preparata per poi fornirti il servizio migliore per te e il tuo bambino.


Oggi però andiamo ad analizzare 4 FALSI MITI sui neonati che si è soliti sentire non appena nasce il nostro bimbo.


1. SE ALLATTI AL SENO, NON ATTACCARLO TROPPO SPESSO!

Più che a delle credenze popolari, non sarebbe meglio affidarsi alle linee guida che ha dato l'Organizzazione Mondiale della Sanità?

Da anni sostiene che il bambino necessita di essere alimentato "a richiesta". Questo non solo per garantire il giusto accrescimento e sviluppo del neonato, ma anche per preservare la produzione di latte della mamma.


Come funziona la produzione di latte? Bene, più dreni il seno, maggiore sarà la produzione di latte. Se il bambino, quando ha fame, non viene attaccato al seno, la produzione di latte calerà nel tempo.

Io, per esempio, ho scelto di allattare fino al primo anno e mezzo di Leonardo. Sì, i primi mesi è stata veramente durissima, ma una volta raggiunta la montata lattea (verso i tre mesi circa del neonato), è stato più semplice assecondare le sue necessità. E NON DIMENTICARE, MAMMA, CHE IL NEONATO HA BISOGNO DEL TUO CONTATTO E DEL TUO ODORE. Quindi metti due tappi alle orecchie e ignora chi ti dice che lo stai "abituando" male se lo tieni attaccato, perché il bimbo potrebbe usarti come ciuccio ambulante…


2. LASCIALO PIANGERE, NON PUOI PRENDERLO SEMPRE IN BRACCIO!

Il pianto è l'unico modo per comunicare che ha il bimbo. Se piange, va consolato.

Oltretutto si dovrebbe capire il motivo, non credi? Potrebbe anche stare poco bene. Prenderlo in braccio e consolarlo non fa altro che rendere più forte il rapporto tra genitore e figlio, non lo stai viziando. Gli stai solo dimostrando che SE HA BISOGNO, TU CI SEI.


Il bimbo è un animale sociale: nessun cucciolo sta solo, è sempre accudito dai genitori. Secondo quale criterio dovresti abbandonare tuo figlio nella culla mentre si dispera???

Il bimbo dovrebbe stare a contatto con la mamma (e in generale i genitori) il più possibile. Senza considerare che fino ai primi 6-9 mesi il bimbo non è ancora consapevole di essere un individuo a sé. Crede ancora di essere nel pancione, quindi bisogna aiutarlo in maniera graduale.


3. DAGLI LO ZUCCHERO E SI CALMA!

Ogni stimolo esterno che dai al bambino lo calma! Se il bimbo piange per fame, lo zucchero lo calma per poco. Se piange per altre problematiche o solo per fastidio, lo zucchero comunque continua a non risolvere il problema.

Lo sviluppo neurologico del piccolo non gli consente di fare due attività contemporaneamente, quindi se piange e muovi un sonaglino davanti a lui potrebbe anche smettere di piangere.

Qualora non smetta, io indagherei sulle cause se fossi in te. Potrebbe avere caldo, freddo o il pannolino troppo pieno per esempio.

Il tempo ti aiuterà a capire i tipi di pianto di tuo figlio e interpretare in anticipo quale possa essere il motivo scatenante. Vedrai (se già non sei seguit* da un'ostetrica o da altre figure) che se ha fame, per esempio, stringerà i pugnetti e muoverà la testa sui lati alla ricerca del seno (o del biberon) e, quindi, del latte.


4. NON FARLO DORMIRE CON TE, LASCIALO NELLA SUA CAMERA!

Il bimbo fino ai 12 mesi DEVE dormire vicino a mamma e papà. Il contatto è fondamentale, come ho già detto prima. Sicuramente esistono delle soluzioni "in sicurezza", come i cullini next-to-me. Non hai tempo per farlo abituare a dormire da solo più in là?

Con questo non voglio dire che i genitori non devono prendere del tempo per sé, ma sicuramente si può trovare un giusto compromesso tra le necessità di un esserino così piccolo e indifes0 e le necessità di mamma e papà di un nuovo equilibrio anche nella coppia, non credi?



Fammi sapere nei commenti se ti è piaciuto questo articolo. Ti prometto che ci sarà una seconda parte ;-)



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