Tre cose che faccio (e non faccio) nei servizi di Newborn
- Frame Maker Editing
- 6 ott 2023
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 23 ott
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Al termine della mia gravidanza, mi sono spesso chiesta se, tra qualche anno, avrei ricordato solo le difficoltà di quei mesi.
Ed una cosa è certa: non mi mancheranno le nausee, la stanchezza o il mal di schiena.
Ma so anche che non vedo l’ora di conoscere Michelangelo, il mio secondo bimbo, e sentire il suo profumo, capire quanto sarà diverso da Leonardo.
E no, non sto ricreando le Tartarughe Ninja: sono nomi ispirati all’arte e all'architettura, giuro!

Ogni volta che guardo le famiglie che fotografo, rivedo quella stessa emozione negli occhi dei genitori: la meraviglia di un amore appena nato.
E ogni volta ricordo perché amo così tanto raccontare queste “anime belle”.
Le mie fotografie newborn non vogliono essere perfette.
Vogliono essere vive.
1. Non metto a disposizione abiti “standard”: voglio che tu sia te stessa
Non offro vestiti che hanno già indossato decine di mamme.
Preferisco che tu indossi qualcosa di tuo, che ti faccia sentire a tuo agio e rappresenti la tua verità.
In questo modo, ogni fotografia sarà unica.
Sarà il riflesso del tuo modo di vivere la maternità, non di un copione.
2. Il mio studio è pensato per farti sentire a casa
Entrare in uno spazio nuovo non è facile, soprattutto con un neonato tra le braccia.
Per questo ho trasformato il mio studio in un luogo intimo e accogliente, dove ogni dettaglio è pensato per il tuo comfort.
C’è un angolo per rilassarti con una tazza di tè, uno spazio dedicato all’allattamento e un fasciatoio con tutto ciò che può servirti: pannolini, salviettine, borotalco.
Qui non sei “in posa”: sei a casa, in un ambiente dove puoi respirare e vivere il momento con naturalezza.

3. Evito le pose restrittive e l’editing eccessivo
I neonati non sono pupazzi da sistemare.
Sono persone, minuscole e meravigliose, con già una personalità che si manifesta in mille piccoli gesti.
Ecco perché evito le pose costruite o rigide e scelgo di raccontarli così come sono: con occhi aperti, smorfie, sbadigli e quelle buffe facce che ti faranno sorridere ogni volta che le riguarderai.
Anche nell’editing scelgo la verità: niente pelle di porcellana o filtri irreali. Se c’è un po’ di peluria, crosta lattea o qualche rossore, lo lascio.
Perché la perfezione non è verità, e la fotografia newborn deve essere un ricordo, non un’illusione.
Ogni sessione newborn per me è un piccolo rito: un tempo sospeso in cui onoro la fragilità, la forza e l’amore dei primi giorni insieme.
Origine non è solo un servizio fotografico, è il modo in cui scelgo di raccontare il vostro inizio.
Scopri di più qui → Servizio Fotografico Newborn – Origine




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